Ciao mi chiamo Cinzia e ho 4 figli. La mia esperienza nella compagnia teatrale di Artogne ha inizio 6 anni fa quando Damiano, il mio I° figlio,decide di parteciparvi subito seguito da Samuel, il II°. Così iniziai ad aprire gli occhi su questa realtà dove Delia era l'unica adulta circondata da ragazzi che al tempo raggiungevano a malapena i 17 anni.Quando, a 6 anni, anche Lucia volle partecipare alla Rumor Band, Neva (l'ultima nata) non vedeva l'ora di raggiungere tutti i fratelli nel gruppo, iniziai a domandare a Delia se non avesse bisogno di aiuto dando la mia disponibilità. Vedevo ciò che faceva e non riuscivo a capire dove trovasse la forza e il tempo per arrivare dappertutto. Certo i ragazzi sono più che disponibili , sanno che per poter fare teatro bisogna sì provare ma dietro c'è un gran lavoro pratico, spiccio;ma hanno bisogno di essere continuamente guidati, spronati. E così a distanza di alcuni anni ho iniziato ad essere attiva nel mondo del teatro. Certo, l'esperienza manca, ma basta guardare per vedere dove puoi aiutare, dietro le quinte c'è un fermento da formicaio ,più ti ci addentri più ti rendi conto che volendo ci sarebbe lavoro per 100. Ora capisco, perchè Delia continui a lavorare coi ragazzi ed i bambini a questo progetto: stare con loro, anche se a volte è faticoso, fa respirare aria fresca, di speranza, fiducia,gioia di stare e di fare qualcosa insieme. Penso che lo stare in gruppo sia un bisogno naturale nei ragazzi, che far teatro li aiuti a conoscere meglio non solo gli altri ma anche se stessi, che doversi calare nei panni di un personaggio renda il loro pensiero più elastico e li prepari ad essere più aperti nei confronti degli altri e di se stessi.Stare con loro mi ha fatto crescere,mi sembra di capire meglio le problematiche adolescenziali. Vivere coi miei figli un'esperienza all'infuori della famiglia per me è una gioia, riesco a focalizzarli da dietro le quinte, a seguirli a casa per quanto concerne il teatro, ad avere una porta aperta al confronto che non sia da genitore. Inoltre mi piace sbizzarrirmi e diventare, pur se impacciata, un tecnico del suono, un tecnico luci insomma far parte del teatro, pur se dietro le quinte, fare arte per potersi esprimere.
mercoledì 11 luglio 2012
Cinzia Plebani: mamma di Damiano, Samuel, Lucia e Neva
Ciao mi chiamo Cinzia e ho 4 figli. La mia esperienza nella compagnia teatrale di Artogne ha inizio 6 anni fa quando Damiano, il mio I° figlio,decide di parteciparvi subito seguito da Samuel, il II°. Così iniziai ad aprire gli occhi su questa realtà dove Delia era l'unica adulta circondata da ragazzi che al tempo raggiungevano a malapena i 17 anni.Quando, a 6 anni, anche Lucia volle partecipare alla Rumor Band, Neva (l'ultima nata) non vedeva l'ora di raggiungere tutti i fratelli nel gruppo, iniziai a domandare a Delia se non avesse bisogno di aiuto dando la mia disponibilità. Vedevo ciò che faceva e non riuscivo a capire dove trovasse la forza e il tempo per arrivare dappertutto. Certo i ragazzi sono più che disponibili , sanno che per poter fare teatro bisogna sì provare ma dietro c'è un gran lavoro pratico, spiccio;ma hanno bisogno di essere continuamente guidati, spronati. E così a distanza di alcuni anni ho iniziato ad essere attiva nel mondo del teatro. Certo, l'esperienza manca, ma basta guardare per vedere dove puoi aiutare, dietro le quinte c'è un fermento da formicaio ,più ti ci addentri più ti rendi conto che volendo ci sarebbe lavoro per 100. Ora capisco, perchè Delia continui a lavorare coi ragazzi ed i bambini a questo progetto: stare con loro, anche se a volte è faticoso, fa respirare aria fresca, di speranza, fiducia,gioia di stare e di fare qualcosa insieme. Penso che lo stare in gruppo sia un bisogno naturale nei ragazzi, che far teatro li aiuti a conoscere meglio non solo gli altri ma anche se stessi, che doversi calare nei panni di un personaggio renda il loro pensiero più elastico e li prepari ad essere più aperti nei confronti degli altri e di se stessi.Stare con loro mi ha fatto crescere,mi sembra di capire meglio le problematiche adolescenziali. Vivere coi miei figli un'esperienza all'infuori della famiglia per me è una gioia, riesco a focalizzarli da dietro le quinte, a seguirli a casa per quanto concerne il teatro, ad avere una porta aperta al confronto che non sia da genitore. Inoltre mi piace sbizzarrirmi e diventare, pur se impacciata, un tecnico del suono, un tecnico luci insomma far parte del teatro, pur se dietro le quinte, fare arte per potersi esprimere.
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